Calendario eventi
Descrizione itinerario:
La ferrata dei Picasass sul monte Camoscio è stata inaugurata nel 2016 dalla sezione CAI di Baveno, che ha voluto onorare il ricordo degli scalpellini (i “picasass”) che fin dall’800 hanno lavorato all’estrazione del granito rosa dalle cave di Baveno. La via si caratterizza, dall’inizio fino alla vetta del monte, per uno spettacolare panorama: il lago Maggiore con le isole Borromeo, la sponda lombarda, la catena delle Prealpi e quella delle Alpi forniscono uno sfondo suggestivo che fa dimenticare la tensione della salita.
Si tratta di una ferrata di difficoltà moderata: è piuttosto verticale e vi sono tratti esposti, ma sempre ottimamente attrezzati, e questo la rende avvicinabile anche a chi si approccia per le prima volte al mondo delle ferrate. I due punti di maggiore difficoltà sono una breve cengia strapiombante a circa 1/3 del percorso, che richiede un po’ di forza nelle braccia, e il ponte tibetano alla fine, quest’ultimo comunque aggirabile con un sentiero.
Per raggiungere la ferrata si parte dalla località Tranquilla, a monte di Baveno, dove si parcheggia nei pressi di un campeggio. Un sentiero con segnavia M3 sale fino alle pendici della montagna portandoci dapprima ad un piccolo museo all’aperto dedicato al lavoro dei cavatori e quindi, in circa 45 minuti, all’attacco.
La ferrata inizia subito verticale, con numerose staffe ma anche qualche sostegno naturale. Qualche traverso esposto, sempre affrontabile con sicurezza permette di prendere fiato. A circa un terzo del percorso si arriva alla cengia strapiombante, un bellissimo terrazzino che “butta fuori” completamente esposto nel vuoto. È forse il punto più bello della ferrata, da affrontare con cautela, abbassando i piedi sul gradino più basso per evitare di piegarsi troppo.
Aggirato lo spigolo si trova la scala che risale il versante opposto. Qui comincia un susseguirsi di placche verticali o comunque con pendenza elevata e spesso da salire in aderenza aiutandosi con il cavo.
Si giunge ad un pianoro a circa due terzi del percorso dove è stato posto un quadernetto su cui registrare il proprio passaggio. Di li si risale di nuovo, questa volta con esposizione minore, si segue il filo di una cresta, sempre in sicurezza, e finalmente si giunge al ponte tibetano: si tratta di un classico ponte metallico con un cavo per i piedi e due per le mani, non particolarmente lungo, e comunque aggirabile.
Superata quest’ultima difficoltà si arriva in breve alla croce di vetta del Monte Camoscio.
La discesa avviene su sentiero.
- Ritrovo e partenza ore: piazzale a lato di via Foresio ore 8.00
- Viaggio: con auto proprie
- Quote partecipazione: soci € 15
- Difficoltà: EEA-PD
- Dislivello: ↑↓600 mt (in ferrata 320 mt.)
- Tempo di percorrenza: ↑↓ ore 3 – 1.45 ca
- Informazioni e iscrizioni: in sede presso Federica Ambrosetti e Fabiano Mondini
- Attrezzatura e abbigliamento: abbigliamento da bassa montagna adatto alla stagione, scarponi o scarpe da trekking con suola Vibram, set da ferrata omologato (imbrago, sistema di dissipazione omologato, casco, guanti da ferrata), si consiglia di portare un cordino o una fettuccia chiusa ad anello e un moschettone a ghiera.
L’escursione è risarvata ai soli soci.